La rete filoviaria di Trieste è stata un pilastro del trasporto pubblico della città dal 1935 al 1975, un periodo durante il quale ha svolto un ruolo fondamentale nel migliorare la mobilità urbana, sostituendo parzialmente le tranvie su percorsi con pendenze elevate. La prima linea, la 12, venne inaugurata nel 1935, collegando Piazza Goldoni alla stazione di Campo Marzio, nel quartiere di San Vito. Successivamente, la rete si espanse con l’apertura di altre linee come la linea 4, che univa Piazza Goldoni a Piazza Foraggi, e la linea 10, che partiva da Piazza della Borsa per arrivare a San Cilino. La vera innovazione si ebbe nel 1952 con l’introduzione della linea 20, la prima filovia interurbana, che collegava Largo Barriera Vecchia a Muggia, coprendo una distanza di 11 chilometri. La linea 20, con la sua pendenza massima dell’8,2% e 27 fermate, è ricordata come una delle principali caratteristiche della rete filoviaria di Trieste. Negli anni successivi, la rete si ampliò fino a raggiungere il suo massimo sviluppo nel 1958, con ben 12 linee operative. Tuttavia, a partire dalla metà degli anni ’60, si avviò un processo di sostituzione delle filovie con autobus, a causa dei costi di manutenzione e della necessità di un ammodernamento del sistema di trasporto. L’ultima linea, la 19, che collegava Via Flavia alla Stazione Centrale, fu sospesa nel 1975, segnando la fine dell’era delle filovie a Trieste. Nonostante la progressiva scomparsa del sistema filoviario, la città ha continuato a evolversi nel settore dei trasporti pubblici, con Trieste Trasporti che oggi gestisce una rete di autobus e tram per soddisfare le esigenze di mobilità cittadina.
testo di Alessandro Carmeli