Stream

Progetto Stream

Stream (acronimo di Sistema di TRasporto Elettrico ad Attrazione Magnetica) è un sistema di trasporto pubblico di concezione e realizzazione originale di Ansaldobreda. Il sistema ha capacità media e opera su una rete attrezzata, situata nel piano stradale, da cui viene prelevata l’energia per il moto e attraverso cui vengono scambiati messaggi e comandi per la gestione della marcia.
Stream risponde alle necessità del servizio, adottando soluzioni progettuali, che conferiscono al mezzo di trasporto una grande adattabilità al territorio urbano preesistente, abolendo sostanzialmente le rigidità tipiche di un sistema collettivo elettrificato tradizionale, grazie ad una serie di caratteristiche quali:
• la completa libertà di lasciare o riprendere la linea di contatto per evitare ostacoli sul percorso;
• la possibilità di variare, senza vincoli significativi, i percorsi dei veicoli Stream in situazioni di congestione;
• l’eventuale protezione della marcia dalle intrusioni del traffico veicolare longitudinale e trasversale;
• il controllo computerizzato e centralizzato della marcia dei veicoli.

Fondamentalmente derivato dal Filobus, lo Stream può essere interpretato come un’evoluzione della filovia verso l’affrancamento della linea di contatto. L’azionamento del veicolo Stream è esclusivamente elettrico, con possibilità di alimentazione da linea di contatto o da fonti a bordo come le batterie. Normalmente, il veicolo marcia prelevando l’energia necessaria al moto dalla linea di contatto, ma per brevi percorsi può, però, istantaneamente ed automaticamente disconnettersi dalla linea di contatto e procedere in marcia autonoma utilizzando l’energia disponibile a bordo. Alle fermate il veicolo può ricaricare i servizi di bordo. Uno speciale captatore (detto Pick-up), dotato di una coppia di pattini striscianti, disposto sotto il pianale del veicolo, preleva le polarità positiva e negativa dalla linea di contatto, con l’ausilio di un dispositivo ad attrazione magnetica. In fase di marcia autonoma, abbassando il captatore, il veicolo può riconnettersi in qualsiasi punto della linea di contatto, senza essere obbligato a raggiungere punti di linea appositamente attrezzati. Per queste caratteristiche di funzionamento, il veicolo acquista, durante la guida, esattamente gli stessi gradi di libertà di un autobus. La guida del veicolo è affidata, di norma, al conducente che può usufruire delle caratteristiche di autocentraggio del captatore sulla linea di contatto, mantenendo costante l’allineamento dei pattini sulla linea di contatto stessa, indipendentemente dalle oscillazioni del veicolo. Lo stesso captatore può correggere la traiettoria del veicolo agendo sull’asse dello sterzo, rendendo, di fatto, la guida vincolata. La potenza di trazione viene fornita attraverso convertitori corrente alternata / continua, alimentati a tensione alternata di 380V, con tensione di uscita a 750Vcc. I convertitori sono distribuiti lungo la linea, collocati in appositi armadi contenitori di dimensioni ridotte, limitando al minimo l’impatto ambientale. Il prelievo di energia può avvenire nelle cabine di bassa tensione preesistenti del distributore locale di energia elettrica, o in apposite sottostazioni elettriche.
La linea di contatto, installata sul manto stradale, mediante uno scavo di 30 cm di profondità e 60 cm di larghezza, è formata da moduli prefabbricati rigidi, impermeabili all’acqua, di forma scatolare, contenenti un conduttore attivo flessibile. Costantemente priva di tensione elettrica lungo tutta la sua estensione, con la sola eccezione dei punti della linea temporaneamente sottostanti il veicolo, fermo o in movimento: la presenza del veicolo provoca, infatti, la messa in tensione di uno dei segmenti di linea di alimentazione disposti sotto la sagoma del veicolo stesso. La corrente assorbita dal motore di trazione attraverso il contatto strisciante posizionato in corrispondenza del polo positivo ritorna attraverso il secondo pattino, al negativo, costituito da uno dei segmenti della linea di contatto non energizzato.

Il captatore è costituito da un elemento magnetico e da una serie di pattini striscianti di captazione, positivi e negativi, rigidamente connessi all’elemento magnetico di attrazione. Un braccio di supporto e delle barre di scorrimento consentono l’opportuna movimentazione del captatore rispetto al veicolo secondo i tre assi.
L’impatto ambientale risulta quasi nullo, grazie al sistema che prevede di prelevare l’alimentazione da una linea di contatto posta sul manto stradale che evita quel disturbo visivo generato dalle filovie con quella ragnatela di cavi di sostegno, pali, ganci e conduttori di alimentazione. Tale sistema non ha alcun impatto visivo sul panorama urbano, né costituisce barriera per pedoni o per il traffico cittadino.
Pur essendo un sistema azionato da motore elettrico, Stream è in grado di sviluppare una elevata “flessibilità” nella gestione dei percorsi di linea, rispetto ad un filobus tradizionale, modificando in caso di necessità il normale percorso di linea.
La sicurezza del sistema è garantita da principi fisici ( es. caduta per gravita del conduttore attivo) e caratteristiche progettuali ad hoc (es. anello di guardia), facilmente verificabili in corso di esercizio. Il controllo della presenza dei veicoli in linea, fondato sul rilevamento del segmento di canaletta di alimentazione in tensione, costituisce anche un’efficace sistema di diagnosi di eventuali difetti lungo la linea: lo stato di messa in tensione contemporanea di tre segmenti consecutivi provoca, infatti, l’intervento del sistema di protezione e l’interruzione della alimentazione della tratta di linea guasta.

Particolare del sistema di contatto PICK-UP

La posa della canaletta lungo via Mazzini (foto: Andrea Dia)

La posa della canaletta lungo via Mazzini (foto: Andrea Dia)

Particolare del PICK-UP (foto: Andrea Dia)