DATI RIGUARDANTI LA FOTO | |||
Autore | Archivio ACT | Azienda | ACT – Trieste Trasporti |
Luogo | Foiba di Basovizza – via Bonomea | Vettura n. | 501-507 |
Data | 1986 | Totali n. | 7 |
DATI RIGUARDANTI L’AUTOBUS | |||
Numeri Esercizio | 501-507 | Potenza (CV) | |
Anno | 1987 | Cilindrata (cm3) | |
Telaio/Gruppi Meccanici | Iveco 80.17.1W.1 | Cambio | |
Lunghezza (m) | Posti in piedi | 33 | |
Larghezza (m) | Posti seduti | 10 | |
Carrozzeria | De Simon | Posti servizio | 1 |
Tipo Carrozzeria | Iveco 80.17.1W.1 (Starline) | Posti carrozzella | 0 |
Motore | Stato attuale | RADIATI |
NOTE |
Nel 1985, l’Italia del Nord, compresa Trieste, fu colpita da un inverno particolarmente rigido, congelando le strade e rendendo difficile la circolazione degli autobus urbani. Per affrontare questa sfida, l’ingegner Giorgio Cappel, Direttore di Esercizio di Trieste Trasporti, bandì una gara per 6 autobus ‘di lunghezza normale’ dotati di catene automatiche. Vennero acquistati sei autobus Inbus U210 Ftn con un dispositivo che permetteva l’uso di catene automatiche. Tuttavia, le ripide pendenze e la tortuosità delle strade richiedevano una soluzione migliore.
La soluzione fu trovata nella configurazione 4×4, che divenne un requisito essenziale per partecipare alla successiva gara per autobus più corti a trazione integrale. Il modello scelto fu lo Starline, basato sul telaio camionistico Iveco 80.17.1W.1, carrozzato da De Simon, co-fondatore del consorzio Inbus. Tuttavia, ci furono sfide nella progettazione a causa dell’altezza elevata del telaio. De Simon risolse il problema montando un gradino a scomparsa con meccanismo automatico per facilitare l’accesso. Gli autobus Starline furono impiegati nelle linee urbane triestine, sostituendo i vecchi modelli Fiat 409 del 1968/1970. Nonostante le prestazioni migliori dovute al motore sovralimentato da 170 cavalli, gli Starline ebbero problemi a causa dell’elevato posto guida, che rendeva difficile il controllo nelle strade strette, e delle sospensioni rigide e dei pneumatici tassellati, che rendevano il viaggio scomodo. Inoltre, la struttura rigida richiedeva rinforzi, e i pneumatici avevano scarsa aderenza in frenata su alcuni tipi di fondi stradali bagnati. Con l’arrivo di nuovi modelli come i Menarini M220 e gli Iveco 490 con pianale più basso, gli Starline furono relegati alle linee più ripide o a bassa frequentazione, accelerando il loro pensionamento. Gli ultimi due autobus sopravvissuti furono ritirati nel 2004. Uno di loro è ora di proprietà dei Vigili del Fuoco volontari di Trieste, mentre l’altro fa parte della collezione dell’associazione InBUSclub. La fine dell’attività di De Simon segnò anche la fine di un’era in cui i carrozzieri italiani personalizzavano gli autobus secondo le richieste dei clienti, sfuggendo alla standardizzazione dei modelli in serie. Fonte: link (testo modificato da Alessandro Carmeli) |
N.RO | TARGA | TELAIO | NOTE |
501 | TS 313496 | ZCFB80C8009000487 | – |
502 | TS 313497 | ZCFB80C8009000547 | – |
503 | TS 313498 | ZCFB80C8009000548 | – |
504 | TS 313499 | ZCFB80C8009000549 | – |
505 | TS 313500 | ZCFB80C8009000550 | – |
506 | TS 313501 | ZCFB80C8009000551 | – |
507 | TS 313502 | ZCFB80C8009000552 | – |